Siamo a Betlemme. È la notte di Natale dell’anno 0 o forse del 2020 o forse di sempre. L’asino e il bue non è che ci capiscano molto di queste strane storie complicate che hanno gli esseri umani. Un re degli ebrei , un salvatore, soldati che uccidono bambini. Non capiscono la confusione che c’è per le strade e nemmeno gli interessa tanto. Solo sanno che c’è un bambino nella loro mangiatoia. Per starsene in pace e godersi il meritato riposo al calduccio dopo una giornata passata a sgobbare al freddo e al gelo, bisognerebbe buttare fuori questo fagottino urlante. Ma nessuno dei due ha cuore di farlo. Non resta che prendersene cura. E chi lo fa? Be’ ci vuole una mamma. Già ma chi fa la mamma? L’asino e il bue tirano a sorte, ma non gli riesce gran che di fare la mamma o di fare il papà. In fondo nemmeno gliene importa poi di queste cose, si fa quel che si deve fare. L’importante è che il cucciolo stia bene.
Lo spettacolo scritto nel 1999 da Norbert Ebel. È da anni un appuntamento fisso della stagione dell’Avvento in vari teatri europei e dell’America latina. Fino ad oggi il testo non era mai stato tradotto in italiano. La bellezza di questo testo è che chiunque può trane giovamento e divertimento indipendentemente dalla proprie cultura e back ground religioso. Questo presepe vivente insegna che non si può abbandonare un cucciolo nel freddo e nel gelo, sia che si sappia o non si sappia chi sono il Messia e Giuseppe e Maria o Mattia e Matilde o cosa rode al re Erode… boh! La notte è buia, la testa dell’asino e del bue si confonde….ma non il cuore.
Spettacolo adatto ai bambini dai 5 anni ai 90.
Di Norbert Ebel
Regia e Traduzione italiana Ferruccio Cainero
Con i Barabba's Clowns